Canto del Ghetto

CANTI DI EBREI DEPORTATI

QUESTI DUE CANTI SONO STATI TROVATI-  SENZA INDICAZIONI DI PROVENIENZA - IN APPENDICE AL RESOCONTO SULLA VITA RELIGIOSA EBRAICA NEL GHETTO DI RIGA SCRITTO NEL 1947 DA KARL SCHNEIDER DI  COLONIA.

PUBBLICATO DA HANS DIETER ARNTZ: NEL 1982 IN UNA RIVISTA DI STORIA, SUL SITO www.hans-dieter-arntz.de E ANCHE, NEL 2006, SUL SITO www.shoa.de .

 

Traduzione di Wolf Murmelstein

 

Osserva Hans Dieter Arntz come in questi canti vengano espressi fede e speranza.

Aggiungiamo che anche in quelle tenebre della Shoah veniva espressa fede nella venuta del messia e speranza nella liberta’ donata da D-o.

 

Una prima analisi del testo permette di supporre che i canti siano stati composti in jidisch – lingua degli ebrei dell’europa orientale – e poi tradotti in tedesco.

La storia del ghetto di Riga, in Lettonia, e degli altri ghetti e lager nei paesi baltici è ancora poco studiata.    

L’annessione da parte dell’Urss – nel 1940 - di Lituania, Lettonia ed Estonia ha steso un velo di silenzio sui molti collaborazionisti che in questi paesi i nazisti hanno trovato nel 1941.

 

 

 

1. SIAMO STATI SCACCIATI.

 

OVUNQUE VOLGI LO SGUARDO

SOLO NEVE E GHIACCIO

VEDI INTORNO.

NESSUN CANTO D’UCCELLO

A RALLEGRARTI.

FREDDI E MUTI

GLI ALBERI STANNO.

NOI EBREI,

VERSO UN PAESE LONTANO,

SIAMO STATI SCACCIATI.

 

IN QUESTA DESOLATA LANDA

E’ COSTRUITO IL CAMPO

DOVE. DA OGNI GIOIA LONTANI

DIETRO FILO SPINATO STIAMO.

SIAMO STATI SCACCIATI.

 

SU E GIU’, OVUNQUE

SCHERANI A GUARDARE.

NESSUNO, NESSUNO, NESSUNO

DEVE POTER TRAVERSARE.

A FUGGIRE LA VITA SOLO PERDI,

DI DOPPIO FILO SPINATO

IL CASTELLO E’ CINTO.

SIAMO STATI SCACCIATI.

 

ALL’ALBA, CON LA NEVE

LE SQUADRE IN MARCIA

ALLA FATICA, AL FREDDO

AL LAVORO VANNO.

MA ALLA LIBERTA’

VA’ IL PENSIERO.

SIAMO STATI SCACCIATI.

 

PER NOI NON C’E’ LAMENTO,

NON V’E’ ETERNO INVERNO.

VERRA’ L’ORA CHE DIREMO

LIBERTA’, LIBERTA’ SEI MIA.

SIAMO STATI SCACCIATI.

 

2 DALLE MACERIE, DALLE ROVINE.

 

DALLE MACERIE, DALLE ROVINE

SI LEVA IL CANTO

CHE IN RIVA

DI BABELE RISUONO’.

SIAMO POVERI EBREI DERISI.

LA NOSTRA VITA

E’ TUTTA UN’ OSCURITA’.

 

MAI RIPOSA IL NOSTRO CUORE

NELLE VENE L’ANTICO

NOSTRO SANGUE SCORRE.

DAGLI UOMINI ABBANDONATI

DA RINGHIOSI CANI CIRCONDATI.

COSI NEL MONDO DA

MILLE ANNI VAGHIAMO.

DALLA SPAGNA,

DAL PORTOGALLO

FUMMO SCACCIATI.

SEGNALE DI FUOCO

AI POPOLI SIAMO.

 

LE NOSTRE CASE IN FIAMME

I NOSTRI AVERI PREDA

DI SCHIERE MASNADIERE.

MA IL NOSTRO ANTICO SANGUE

NON CI POTETE TOGLIERE.

SENZA PAURA ELEVIAMO

LE NOSTRE PREGHIERE.

VERRA’ IL MOMENTO DELLA LUCE

CHE I POPOLI ILLUMINERA’.

PREGHIAMO E PREGHIAMO.

VERRA’ PURE IL GIORNO

CHE DIO IL MESSIA INVIERA’

PER DONARCI LA LIBERTA’.