LA NOTTE DEI CRISTALLI

 

NELLA STORIA DELLA SHOAH

 

La propaganda nazista presentava le violenze e distruzioni della notte dal 9 al 10 novembre 1938 come moti provocati dall’assassinio, il 7 novembre 1938, di un diplomatico tedesco per mano di un ragazzo ebreo polacco profugo. Questa versione, riduttiva, venne ripresa dagli storici che non consideravano tre coincidenze significative:

  1. Già nel mese di giugno era stata disposto di contrassegnare tutti i negozi e laboratori artigiani ancora gestiti da ebrei.

  2. I giorni dal 6 al 10 novembre 1918 videro il crollo per rivolgimenti interni e la resa militare della Germania. La propaganda nazista aveva fatto propria la legenda della “pugnalata alle spalle” diffusa dalla casta militare tedesca che doveva coprire la propria incapacità e perciò incolpava gli Ebrei, e i socialisti; si parlava di “criminali novembrini”. E a novembre 1938 cadeva quindi il ventesimo anniversario.

  3. Il 9 novembre 1923 Hitler aveva tentato a Monaco di Baviera una sollevazione, fallita, che era ormai una ricorrenza per i nazisti.

Si consideri pure che già giorni prima la stampa nazista definiva “intollerabile” la presenza dei negozi ancora gestiti da ebrei. Però mesi prima un esperto aveva notato che per molte imprese di proprietà ebraica offerte in vendita non vi erano abbastanza acquirenti “ariani” interessati. Appare quindi più plausibile l’ipotesi che i nazisti intendessero concludere con la violenza l’azione iniziata con il boicottaggio dei negozi di ebrei del 1 aprile 1933, e proseguita il 1 maggio 1933 con il rogo dei libri e con un crescendo di norme di esclusione da vari settori di attività, da prestazioni sociali e frequenze di università e scuole e intesa all’allontanamento totale dalla vita economica e sociale.

Dopo aver ottenuto con gli “Accordi di Monaco” l’annessione del Territorio dei Sudeti Hitler non si curava più di nascondere il carattere violento del regime e non aveva necessità di mantenere le apparenze di uno stato di diritto. Nello stesso anno 1938 stati come Romania, Ungheria e Italia emanarono leggi razziali e in Polonia si approvavano norme che, di fatto, colpivano gli ebrei. In altri stati erano attivi gruppi antisemiti e in Palestina i terroristi arabi attaccavano i villaggi ebrei. E’ evidente che la Germania nazista voleva essere sempre due passi avanti nell’azione antisemita.

Durante le settimane precedenti si ebbero violenze contro sinagoghe, molestie nei giorni delle Festività e, anche, molti arresti. Negli ultimi giorni di ottobre si ebbe l’espulsione di tutti gli ebrei c polacchi. Questi infelici per i nazisti erano cittadini polacchi; per la Polonia invece avevano perso la cittadinanza perché residenti all’estero da più di cinque anni non interrotti. Dovevano cosi rimanere per molto tempo accampati al confine, nella terra di nessuno.

Il 9 novembre 1938 a Monaco di Baviera si tenne il consueto “Raduno dei Camerati” per ricordare la fallita sollevazione del 1923. Hitler, tuttavia, lasciò la riunione prima che Goebbels, capo della propaganda, tenesse il suo discorso, infuocato di antisemitismo, al termine del quale i capi nazisti presenti si precipitarono ai telefoni per dare ordini ai loro reparti di SA (Camicie Brune) e SS. Il segnale per l’inizio di una notte di violenza in tutta la Germania era stato dato.

Molte sinagoghe vennero incendiate; i pompieri dovevano limitarsi a proteggere le proprietà “ariane” vicine. Dove non sembrò prudente appiccare il fuoco venne distrutto l’interno; a Vienna Eichmann comandò personalmente la squadra SS intenta alla distruzione dei banchi nella sinagoga annessa alla sede della Comunità.

Moltissimi negozi vennero assaltati e saccheggiati, alle vetrine in frantumi si deve il nome “Notte dei Cristalli”. Il danno complessivo venne stimato, ai fini assicurativi, in un miliardo di marchi; gli indennizzi dovuti dalle Compagnie di Assicurazione vennero confiscati.

Moltissime case, con la scusa della ricerca di armi, vennero saccheggiate e le persone maltrattate. Circa 35.000 uomini vennero arrestati e portati nei Lager Sachsenhausen, Buchenwald e Dachau; di questi infelici, centinaia morirono nei primi mesi di prigionia e si aggiunsero ai 91 morti della Notte dei Cristalli.

In molti casi le squadre naziste erano in borghese per mantener e la finzione di moti popolari spontanei, molti civili parteciparono ai saccheggi, moltissimi erano disgustati dalla violenza anche se approvavano le misure antiebraiche. Chi non approvava doveva tacere per non finire in un Lager.

Al termine della riunione del 12 novembre 1938, alla quale parteciparono circa 100 persone fra gerarchi e funzionari per discutere e decidere su come aumentare le vessazioni degli ebrei – tra altro venne pure imposto il pagamento di un miliardo di marchi come multa collettiva – Goering disse:” Non vorrei essere ebreo in Germania”.

Nel 1939 cominciarono le prime deportazioni e nel 1941 le prime azioni di sterminio.

 

 

Wolf Murmelstein