LA PRIMA FASE DEL DOMINIO ELLENISTA

 

Nell’anno 332 a.E.v. la Giudea venne occupata da Alessandro Magno che poi, dopo aver sconfitto definitivamente il re persiano Dario III°,  stabilì un grande impero  dal Mediterraneo all’Oceano Indiano e al Mar Rosso, con molti popoli aventi culture  e tradizioni diverse. Da notare che ne erano rimaste fuori le città greche della  Magna Grecia, ormai strette fra Roma e Cartagine.   Alessandro Magno aveva promesso, nell’anno 332 a.E.v., il rispetto dei diritti della  Giudea e del carattere di Città Santa di Gerusalemme. Il suo vero progetto era però l’unificazione dei popoli e delle loro culture nell’ellenismo,  una versione corrotta della cultura greca.

In origine i vari stati greci erano basati sulla classe degli artigiani nelle città e sulle fattorie autarchiche – oikos – nelle campagne; con l’ellenismo divenne predominante  la grande borghesia mercantile, capace di cogliere nuove opportunità offerte dalle  vie commerciali che dall’Oriente arrivavano al Mediterraneo.

L’ideale sociale ebraico era allora – ed è ancora oggi – una società  basata sul lavoro, più o meno autonomo.  In agricoltura ognuno deve avere il proprio campo con i suoi alberi da frutto e la sua vite e nelle città è ben visto il lavoro degli artigiani. In una  società fondata sul lavoro è doveroso il rispetto dei lavoratori e dei deboli, come visto in premessa; la beneficienza invece di graziose elargizioni deve essere l’adempimento del dovere di solidarietà nel rispetto della dignità di chi riceve Il conflitto fra chi si chiedeva  “Cosa devo fare per ubbidire a D’O e per adempiere ai precetti?”  e chi – il pagano greco o ellenizzato – al contrario si domandava  “Ma perché dovrei fare questo  o quello?” era, alla lunga, inevitabile.

Nel suo breve periodo di regno Alessandro Magno già diede avvio ad un regime tirannico con diverse condanne a morte;  non ebbe il tempo di colpire la Giudea e le comunità ebraiche.  Alessandro Magno morì nell’anno 323 a.E.V. in circostanze misteriose – forse per una congiura –senza avere un valido successore.

Nel corso del successivo conflitto fra i luogotenenti di Alessandro – la Guerra dei Diadochi –  la Giudea era spesso teatro di battaglie. Al termine delle lotte – anno 301 a.E.v. – la Giudea  venne annessa al Regno dei Tolomei, diventati padroni dell’Egitto e altre regioni ed ebbe  cosi contatti stretti con la nascente comunità di Alessandria d’Egitto, nuovo grande centro  culturale e commerciale mentre era separata  dalla comunità babilonese per via del confine  dello  stato dei Seleucidi, divenuti padroni della Persia, della Babilonia, della  Mesopotamia e  della Siria.

Nei cento anni del loro dominio sulla Giudea i Tolomei erano tolleranti in materia religiosa, sia in Giudea che nei confronti della comunità di Alessandria d’Egitto. La Giudea era però  diverse volte teatro d battaglie nel corso delle Guerre Siriache fra i Tolomei d’Egitto e i  Seleucidi di Siria e Mesopotamia finché, nell’anno 198 a.E.v.,  venne conquistata da  Antioco III° il Grande.

 

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